La raccolta degli Aforismi (sūtra), attribuiti a Patañjali, si presenta suddivisa in quattro sezioni, ciascuna delle quali espone i princìpi teorici e pratici della disciplina yogica, cioè, il Cammino verso l'Assorbimento metafisico (samādhi), le tecniche pratiche della Concentrazione (sādhana), lo sviluppo di Potenza sovrumana (vibhūti) e, infine, il distacco nell'Isolamento mistico (kaivalya).
Patañjali, quale espositore dei sūtra, può essere considerato il riformatore spirituale di una disciplina a lui preesistente dall'eternità e successivamente perduta, essendo le origini stesse, dello Yoga, legate al principio dei Tempi. Non, quindi, l'inventore dello Yoga, poichè la rivelazione originaria di questa Via di Liberazione e Salvezza spetta sempre alla Divinità e al Mito.
La discussa identificazione dell'autore degli Yogasūtra con il grammatico Patañjali, autore del 'Grande Commento' (Mahābhāṣya) agli aforismi di Pāṇini, è stata oggetto di argomentazioni filologiche e storiche.
Tuttavia, pur essendo, storicamente, assai improbabile, tale identificazione è proprio quella che si è affermata nella tradizione indiana, all'interno della quale, l'autorità indiscussa di Patañjali si è arricchita di tratti mitologici potenti e suggestivi.
Patañjali infatti, ritenuto essere il riformatore dello Yoga e della Scienza Grammaticale, fu considerato incarnazione di Ananta ('L'Infinito') o Śeṣa ('il Resto'), nome del Serpente Primordiale che simboleggia lo stato latente dell'Universo, ossia, ciò che rimane e si conserva, durante l'intervallo che segue una fase di Distruzione cosmica e che precede una nuova Creazione, raffigurato mentre, adagiato sulle sue spire, il Dio Viṣṇu dorme, sognando lo svolgersi dell'insieme dei mondi a venire.
In sostanza, Patañjali comprende, nella sua figura leggendaria e nell'autorità attribuita al suo insegnamento scritto, sia la Scienza dell'autocontrollo psicofisico, sia la Scienza del linguaggio, cioè, quelli che possono essere considerati come i due maggiori contributi, originali, dell'India (insieme all'impiego, nel calcolo, del numerale zero), alla cultura tecnica e scientifica mondiale.
Infine, vi è un'identificazione di Patañjali con il medico Caraka, ritenuto, nella tradizione ayurvedica, la terza incarnazione del serpente cosmico Śeṣa.
In definitiva, il ruolo svolto da questo personaggio leggendario, se inteso quale triplice manifestazione divina, è quello di un iniziatore, in grado di eliminare gli errori e di fissare una volta per tutte - in virtù della sua indiscussa autorevolezza - delle regole di vita, esercitando una funzione correttiva e sapienziale, in grado di operare complessivamente sui piani della Mente (Yogasūtra), della Parola (Mahābhāṣya) e del Corpo (Carakasaṃhitā).