Grammatica

SCHEDE GRAMMATICALI

Consigli per la lettura:

In Sanscrito, non sono più in uso gli antichi accenti usati nel Veda. Tuttavia, possiamo seguire delle regole, per cominciare ad applicare, correttamente, una sorta di accento 'pratico', alle parole del testo che ci disponiamo a leggere:

L'accento 'pratico', tende ad arretrare il più possibile, alla terzultima, o alla penultima sillaba, in presenza di vocali brevi.

Le vocali lunghe, attraggono sempre l'accentazione, raddoppiandosi il suono pronunciato.
I dittonghi -ai- -au- e le monottongazioni -e- -o- attraggono l'accentazione, allungandosi il suono pronunciato.
Al principio, possiamo leggere tutte le consonanti che conosciamo, ben scandite, ignorando i segni diacritici sopra e sotto le lettere, ad eccezione di:

-ś-, -ṣ- che vanno letti, necessariamente, come in inglese -sh-, o come, nelle parole italiane: ascia, scena, sciroppo, sciocco, asciugare, eccetera.
-ḥ in fine di parola, dove la consonante aspirata, attira l'accento pratico e replica la vocale che la precede: esempio:
"namo namaḥ", si dovrà leggere "namò namahà". 
Nelle consonanti aspirate: kh, ch, ṭh, th, ph; gh, jh, ḍh, dh, bh, il suono aspirato è sempre, chiaramente distinto dal frammento consonantico, al quale l'aspirazione è legata.

Schemi utili per coloro che, pur non conoscendo la lingua, vogliono avvicinarsi alla lettura corretta delle parole sanscrite.

Le schede seguenti, arricchite da codici di colori, sono essenzialmente mirate alla memorizzazione dei paradigmi. Per ciascun argomento, sarà perciò opportuno ricercare e confrontare tra loro, le varie fonti disponibili sulla Morfologia del Sanscrito, che trattano nei dettagli le voci qui esposte. Per quanto riguarda le principali Grammatiche consultabili in Rete, possiamo utilizzare gli indirizzi contenuti nella pagina dedicata ai Links, o contattarmi direttamente: 

MORFOLOGIA NOMINALE  (sup-vibhakti)

MORFOLOGIA VERBALE  (tiṅ-vibhakti)


Sistema del Presente:

Presente = laṭ = bhavantī vṛttiḥ - (vartamānaḥ) - [varttmāne laṭ - Pāṇini, Aṣṭādhyāyī, 3.2.123]

due Modi:

Ottativo = vidhiliṅ = saptamī vṛttiḥ - (vidhiḥ) -[vidhi-nimantraṇa-āmantraṇa-adhīṣṭa-saṃpraśna-prārthaneṣu liṅ - Pāṇ.3/3/161]

Imperativo = loṭ = (ājñā) - [loṭ ca (vidhi-nimantraṇa-āmantraṇa-adhīṣṭa-saṃpraśna-prārthaneṣu) - Pāṇ.3/3/162]

ai quali si aggiunge il 1° Passato:

Imperfetto = laṅ = hyastanī vṛttiḥ - (anadyatanabhūtaḥ) - [anadyatane laṅ - Pāṇini, Aṣṭādhyāyī, 3.2.111]

Formazione del Passivo 

Sistema del Perfetto:

    (2° Passato)

Perfetto raddoppiato = liṭ = (parokṣabhūtaḥ) - parokśavṛttiḥ - 

[parokṣe liṭ  (Nel senso di 'azione estranea all'esperienza' (del parlante), (vi è) il Perfetto) - Pāṇ.3.2.115]

Perfetto perifrastico


Sistema del Futuro:

Futuro Semplice = luṭ = (anadyatanabhaviṣyat) - śvastanī vṛttiḥ - [anadyatane luṭ - Pāṇ.3.3.15]

Futuro Perifrastico = lṛṭ = (bhaviṣyat) - bhaviṣyantī vṛttiḥ - [abhijñāvacane lṛṭ - Pāṇ.3.2.112]

Condizionale = lṛṅ = (saṅketaḥ) - kriyātipattiḥ - [liṅnimitte lṛṅ kriyātipattau - Pāṇ.3.1.139]


Sistema dell'Aoristo

   (3° Passato)

Aoristoluṅ = (bhūtaḥ) - adyatanī vṛttiḥ - [luṅ (bhūte) - Pāṇ.3.2.110] 

Benedettivoāśīrliṅ = (āśīḥ) - āśīrvṛttiḥ - [āśiṣi liṅloṭau - Pāṇ.3.3.173]

Nomi Verbali: Participi, Assolutivi e Infiniti  (kṛdanta)

Le Otto Madri, simboli dei gruppi consonantici
Le Otto Madri, simboli dei gruppi consonantici

'I Quattro'.
"Quattro Corni; tre, di esso, le Zampe,
due Teste, sette Mani di esso.
Tre volte legato, il Toro muggisce,
il Grande Dio, i mortali pervase"
.  (RigVeda.4.58.3)

'Quattro Corni', (sono) i quattro generi di Parola: Nomi, Verbi, Prefissi e Particelle.
'Tre, di esso, le Zampe', (sono) i tre Tempi: Passato, Futuro, Presente.
'Due Teste', (sono) le due anime della parola, Eterna e Prodotta.
'Sette Mani di esso', (sono) i Sette Casi.
'Tre volte legato', in tre punti legato, nel petto, nella gola, nella testa.
'Il Toro', poichè fa piovere. 'Muggisce', produce suono. Perchè questo?
Il muggito ha come oggetto il suono.
'Il Grande Dio, i mortali pervase', il Grande Dio è la Parola.
'I mortali', gli uomini soggetti alla morte. Quelli, 'Pervase'.
Che vi sia per noi somiglianza con il Grande Dio
Così, bisogna studiare la grammatica.

Patañjali, "Mahābhāṣya" ['Grande Commento'].


I Tre Saggi (muni), Pāṇini al centro, Kātyāyana e Patañjali
I Tre Saggi (muni), Pāṇini al centro, Kātyāyana e Patañjali

"Quattro Piedi, le misure della Parola". Quattro tipi di Parola sono Nomi, Verbi, Prefissi e Particelle.

"Questi li conoscono i colti brahmani". Uno che raccoglie la mente è chiamato colto.
"In una caverna, tre, riposti, non si muovono", In una caverna, tre parti riposte non si muovono.

Non si agitano, non si muovono.
"la Quarta parte la parlano gli uomini". E' solo la Quarta parte della Parola quella che riguarda gli uomini, questo è il significato.
Quattro.


(Patañjali, "Mahābhāṣya" ['Grande Commento'])


'Un Vero Dio tu sei,(o Varuṇa)', un Dio reale, sei, (o Varuṇa).

'Questi Sette Fiumi', (sono) i Sette Casi.
'scaturiscono', (il termine) kākuda indica il palato; kāku vuol dire 'lingua'; là dove essa batte in alto è chiamato palato.

'Come (fuoco) da una sagoma traforata'. Come una sagoma di ferro traforata (in una fornace), la parola sūrmi significa 'Bella effigie'.

Come il fuoco brilla dentro una 'Bella effigie' traforata, così i Sette Fiumi, come i Sette Casi, scaturiscono dal palato.

Per questa ragione, Tu sei il vero Dio. Affinchè si possa essere 'Vero Dio', bisogna studiare la Grammatica.


(Patañjali, "Mahābhāṣya" ['Grande Commento'])


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