"Śatapatha Brāhmaṇa", 1.8.1 - Racconto del Diluvio



मनवे ह वै प्रातः ' अवनेग्यमुदकमाजह्रुर्यथेदम्
पाणिभ्यामवनेजनायाहरन्त्येवं तस्यावनेजननिजस्य मत्स्यः पाणी आपेदे ||

manave ha vai prātaḥ ' avanegyam udakam ājahrur yathedam
pāṇibhyām avanejanāyāharanty evaṃ tasyāvanejananijasya* matsyaḥ pāṇī āpede '' [1]

A Manu, all'alba, acqua per abluzioni, (gli officianti) portarono, così come per il lavacro delle mani, essi portano. Così, di quello che si stava purificando, un pesce nelle mani capitò.


*(emendazione, in luogo di: tasyāvanenijānasya. cfr. https://vedavid.org)


स हास्मै वाचमुवाद ' बिभृहि मा पारयिष्यामि त्वेति कस्मान्मा पारयिष्यसीत्यौघ
इमाः सर्वाः प्रजा निर्वोढा ततस्त्वा पारयितास्मीति कथं ते भृतिरिति ||

sa hāsmai vācam uvāda ' bibhṛhi mā pārayiṣyāmi tveti kasmān mā pārayiṣyasīty augha
imāḥ sarvāḥ prajā nirvoḍhā tatas tvā pārayitāsmīti kathaṃ te bhṛtir iti '' [2]


Esso, a lui, parola proferì: "Prenditi cura di me, io ti salverò". "Da che cosa mi salverai?". "Un Diluvio, tutte queste creature spazzerà via. Allora, io ti salverò". "Come mi prenderò cura di te?".


स होवाच | यावद्वै क्षुल्लका भवामो बह्वी वै नस्तावन्नाष्ट्रा भवत्युत मत्स्य
एव मत्स्यं गिलति कुम्भ्याम् माग्रे बिभरासि स यदा तामतिवर्धा अथ कर्षूं
खात्वा तस्याम् मा बिभरासि स यदा तामतिवर्धा अथ मा समुद्रमभ्यवहरासि
तर्हि वा अतिनाष्ट्रो भवितास्मीति ||

sa hovāca ' yāvad vai kṣullakā bhavāmo bahvī vai nas tāvann āṣṭrā bhavaty uta matsya
eva matsyaṃ gilati kumbhyām māgre bibharāsi sa yadā tām ativardhā atha karṣūṃ
khātvā tasyām mā bibharāsi sa yadā tām ativardhā atha mā samudram abhyavaharāsi
tarhi vā atināṣṭro bhavitāsmīti '' [3]


Esso, dunque, disse: "Fino a quando siamo piccolini, grande, invero, per noi, in quel periodo, la distruzione esiste. Infatti, pesce divora pesce. In una giara, per prima cosa, mi custodirai. Quando sarò eccessivamente cresciuto per essa, allora, avendo una vasca scavato, in essa mi custodirai. Quando sarò eccessivamente cresciuto per essa, allora, al mare mi condurrai, poichè, a quel punto, avrò sorpassato (il pericolo di) distruzione".


शश्वद्ध कष आस | स हि ज्येष्ठं वर्धते ऽथेतिथीं समां तदौघ आगन्ता
तन्मा नावमुपकल्प्योपासासै स औघ उत्थिते नावमापद्यासै ततस्त्वा पारयितास्मीति ||

śaśvad dha kaṣa āsa ' sa hi jyeṣṭhaṃ vardhate 'thetithīṃ samāṃ tad augha āgantā
tan mā nāvam upakalpyopāsāsai sa augha utthite nāvam āpadyāsai tatas tvā pārayitāsmīti '' [4]


Successivamente, quindi, un enorme pesce divenne. Esso, infatti, in modo eccellente cresceva. (Disse:)
"Tale giorno e anno, giungerà quel Diluvio.
Me, avendo preparato una nave, attenderai. Quando l'inondazione si sarà sollevata, tu ti sistemerai nella nave.
In quel frangente, io ti salverò".


तम् एवम् भृत्वा समुद्रमभ्यवजहार | स य तिथीं तत्समाम् परिदिदेष ततिथीं
समां नावमुपकल्प्योपासां चक्रे स औघ उत्थिते नावमापेदे तं स मत्स्य
उपन्यापुप्लुवे तस्य शृङ्गे नावः पाशम् प्रतिमुमोच तेनैतमुत्तरं
गिरिमतिदुद्राव ||

tam evam bhṛtvā samudram abhyavajahāra ' sa ya tithīṃ tatsamām paridideṣa ta tithīṃ
samāṃ nāvam upakalpyopāsāṃ cakre sa augha utthite nāvam āpede taṃ sa matsya
upanyāpupluve tasya śṛṅge nāvaḥ pāśam pratimumoca tenaitam uttaraṃ
girim atidudrāva '' [5]


Quello, così avendolo allevato, al mare lo condusse. Quel giorno (e) quell'anno che esso aveva indicato, egli attendeva, avendo preparato una nave. Quando l'inondazione si sollevò, egli entrò nella nave. A lui, il pesce si avvicinò a nuoto. Al di esso corno, della nave una fune egli legò; grazie a questo, egli oltrepassò la Montagna di Settentrione.


स होवाच | अपीपरं वै त्वा वृक्षे नावम् प्रतिबघ्नीष्व तं तु त्वा मा गिरौसन्तमुदकमन्तश्चैत्सीद्यावदुदकं समवायात्तावत्तावदन्ववसर्पासीति स ह तावत्तावदेवान्ववससर्प तदप्येतदुत्तरस्य 
गिरेर्मनोरवसर्पणमित्यौघो ह ताः सर्वाः प्रजा निरुवाहाथेह मनुरेवैकः परिशिशिषे ||
sa hovāca ' apīparaṃ vai tvā vṛkṣe nāvam pratibaghnīṣva taṃ tu tvā mā girau
santam udakam antaś caitsīd yāvad udakaṃ samavāyāt tāvat tāvad anvavasarpāsīti sa ha
tāvat tāvad evānvavasasarpa tad apy etad uttarasya girer manor avasarpaṇam ity augho ha
tāḥ sarvāḥ prajā niruvāhātheha manur evaikaḥ pariśiśiṣe '' [6]


Esso disse: "Ho protetto, invero, te. Ad un albero assicura (?) quella nave, ma non lasciare che l'acqua porti via te, mentre sei sulla montagna.
Fino a quando l'acqua sia ammassata insieme, (tu) a poco a poco continui a scendere"; essa, infatti, soltanto a poco a poco discende. Proprio perciò, questo (pendìo) della montagna di settentrione, è (detto) di Manu la discesa. Così, il Diluvio spazzò via tutte le creature; allora, qui, Manu soltanto rimase.



Approfondimenti:

Cratere Burckle - Da Wikipedia [ipotesi] - Teoria di un antico impatto cometario nell'Oceano Indiano. 

Nelle fonti antiche del Racconto, è sempre presente il motivo del 'corno' del Pesce. In alcuni casi, viene specificato che la 'fune' che porta la Barca in salvo, consiste nel Serpente cosmico Ananta o ŚeṣaTuttavia, spesso le fonti concordano nel localizzare la storia presso le Montagne di Settentrione (Himālaya), rendendo esagerato e inverosimile il contesto geologico. Il Matsya Purāṇa, invece, collocando l'eremo di Manu nell'India Meridionale presso i più modesti e costieri monti Malaya (malayasyaikadeśe, v.1,12), mi sembra che possa fornire, all'ipotesi della memoria letteraria di un antico disastro, sebbene controversa e ardua da dimostrare, un drammatico e suggestivo fondamento.

Suggerimenti, emendazioni e commenti:

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