"Gāyatrī" Mantra
Il 'Gāyatrī' Mantra (RigVeda, 3,62,10), è una tra le Formule più celebrate del Veda.
La preghiera, rivolta al Sole Vivificatore del mattino, prende il nome dall'antico metro detto gāyatrī, costituito da tre ottonari, tre gruppi di otto sillabe.
Normalmente estrapolata dall'Inno vedico cui appartiene e recitata nelle preghiere quotidiane, la formula è, generalmente, preceduta dal mantra "oṃ bhūr bhuvaḥ svaḥ", nel quale sono enunciati i tre livelli del Cosmo per mezzo di forme avverbiali, indeclinabili. Nella strofa vedica vera e propria, invece, troviamo il pronome dimostrativo 'tat' ('questo'), accordato, al neutro, con l'aggettivo 'vareṇya' ('eccellente, degno, glorioso'), riferito, a sua volta, al termine neutro 'bhargo / bhargas' ('splendore, effulgenza, radianza'). I termini riferiti al Sole, 'savitṛ' ('vivificatore, stimolatore') e 'deva' ('Dio, divinità') sono declinati, invece, nel Caso della 'connessione' (sambandha), cioè, il Caso Genitivo. Il verbo, ricavato dalla radice '√dhā' ('sostenere, tenere saldamente in mente, meditare') e coniugato alla prima persona plurale di una forma Benedettiva con valore di ingiunzione o precetto, rivela che 'bhargas', insieme con il pronome 'tat' e l'aggettivo ''vareṇya', si presentano nel Caso dell'Oggetto (il karman), il Caso Accusativo. Nella terza parte della strofa, il termine 'dhī', femminile e qui declinato al plurale, in Caso Accusativo, esprime i significati di 'mente', 'intelletto', ma anche di 'intenzione' e 'preghiera', così come troviamo nella traduzione di Griffith (1896). Tale termine, è seguito da un pronome relativo e dalla particella pronominale di prima persona plurale. Il verbo a conclusione della strofa, è anch'esso un Benedettivo, di terza persona singolare, rivolto al divino Splendore del Sole.
ॐ भूर्भुवः स्वः ॥
oṃ bhūr bhuvaḥ svaḥ ǁ
Oṃ. Terra, Atmosfera, Cielo!
तत्स॑वि॒तुर्वरे॑ण्यं॒ भर्गो॑ दे॒वस्य॑ धीमहि ।
धियो॒ यो नः॑ प्रचो॒दया॑त् ॥
tát savitúr váreṇyam bhárgo devásya dhīmahi ǀ
dhíyo yó naḥ pracodáyāt ǁ
Questo, del Vivificatore ( = del Sole) l'eccellente, lo Splendore del Dio, meditiamo!
Le Preghiere che (sono) di noi, possa (esso) stimolare.
(RigVeda, 3,62,10)
Davvero non è facile, mettersi d'accordo su una Traduzione. Ci risparmiamo quelle più moderne e fantasiose: ci verrebbe il mal di testa per la confusione...
Traduzioni classiche, più aderenti al testo:
- Monier Monier-Williams(1882):
- "Let us meditate on that excellent glory of the divine vivifying Sun, May he enlighten our understandings."
- Ralph T.H. Griffith (1896):
- "May we attain that excellent glory of Savitar the god: So may he stimulate our prayers."
Traduzioni classiche, più interpretative e speculative, del testo:
- Sir William Jones (1807): "Let us adore the supremacy of that divine sun, the god-head who illuminates all, who recreates all, from whom all proceed, to whom all must return, whom we invoke to direct our understandings aright in our progress toward his holy seat."
- William Quan Judge (1893): "Unveil, O Thou who givest sustenance to the Universe, from whom all proceed, to whom all must return, that face of the True Sun now hidden by a vase of golden light, that we may see the truth and do our whole duty on our journey to thy sacred seat."
- Sivanath Sastri (Brahmo Samaj) (1911): "We meditate on the worshipable power and glory of Him who has created the earth, the nether world and the heavens (i.e. the universe), and who directs our understanding."
- Swami Vivekananda: "We meditate on the glory of that Being who has produced this universe; may He enlighten our minds."
- S. Radhakrishnan:
- (1947): "We meditate on the effulgent glory of the divine Light; may he inspire our understanding."
- (1953): "We meditate on the adorable glory of the radiant sun; may he inspire our intelligence."
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