La Coscienza Assoluta e la Dottrina del 'Riconoscimento'
Kṣemarāja, "Pratyabhijñāhṛdaya" [il 'Cuore del Riconoscimento"] (XI°secolo) -
(Quarta Parte)
- L'Idea del Sè, attraverso i punti di vista delle Dottrine filosofiche indiane -
Qui, troviamo una sintesi dei punti di vista essenziali, sulla condizione dell'Anima e sulla natura del Sè, secondo le principali Dottrine e Scuole filosofiche indiane, presentati da Kṣemarāja, secondo i criteri tipici della letteratura di Commento, partendo, cioè, dai punti di vista più lontani e differenti dall'opinione e dal modo di pensare del Commentatore stesso, per finire con la presentazione del punto di vista più affine alle conclusioni alle quali egli vuole giungere.
Anche in questo caso, come avviene di regola, nei testi filosofici indiani, partiamo dalle posizioni dei Materialisti, i 'Cārvāka', passando, via via, alle posizioni dei Buddhisti, rispettivamente, del Grande e del Piccolo Veicolo e, a seguire, alle tesi proprie delle Scuole filosofiche ortodosse hindu, fino ad arrivare alle Scuole Śivaite, di orientamento tantrico, presenti nel Kashmir dell'XI° secolo, alle quali sono legati gli insegnamenti speculativi,cui Kṣemarāja, discepolo diretto di Abhinavagupta, fa riferimento.
In questo contesto, la Coscienza è Luce, identificata con il Dio Śiva, che si comporta come un Attore nell'atto di rappresentare dei 'Ruoli', cioè, i differenti punti di vista sulla realtà. Il Riconoscimento intuitivo di questa realtà onnipervadente e, di conseguenza, dell'identità del Sè con lo Splendore della Coscienza, corrisponde alla Gnosi, alla Liberazione e alla Salvezza.
एवं च
evaṃ ca
E così:
तद्भूमिकाः सर्वदर्शनस्थितयः ॥८॥
tadbhūmikāḥ sarvadarśanasthitayaḥ // 8 //
8) Suoi 'Terreni', (sono) i Cardini di tutte le Dottrine.
सर्वेषां चार्वाकादिदर्शनानां स्थितयः सिद्धान्ताः
तस्य एतस्य आत्मनो नटस्येव स्वेच्छावगृहीताः कृत्रिमा भूमिकाः ।
sarveṣāṃ cārvākādidarśanānāṃ sthitayaḥ siddhāntāḥ
tasya etasya ātmano naṭasyeva svecchāvagṛhītāḥ kṛtrimā bhūmikāḥ /
Di tutte le dottrine a cominciare dai Cārvāka [i Materialisti], i Cardini, (cioè), le conclusioni stabilite, per Esso, cioè, per questo Sè, proprio come per un Attore, ruoli fittizi, interpretati di propria volontà, (sono) i 'Terreni'.
तथा च "चैतन्यविशिष्टं शरीरमात्मा" इति चार्वाकाः ।
tathā ca "caitanyaviśiṣṭaṃ śarīram ātmā" iti cārvākāḥ /
E dunque, "Caratterizzato da un pensiero cosciente, il Corpo (è) il Sè". Così, i Cārvaka (sostengono).
नैयायिकादयो ज्ञानादिगुणगणाश्रयं बुद्धितत्त्वप्रायमेव
आत्मानं संसृतौ मन्यन्ते । अपवर्गे तु तदुच्छेदे शून्यप्रायम् ।
naiyāyikādayo jñānādiguṇagaṇāśrayaṃ buddhitattvaprāyam eva
ātmānaṃ saṃsṛtau manyante / apavarge tu tad ucchede śūnyaprāyam /
I seguaci del Nyāya [la Scuola Logica] e altri [gli Atomisti], praticamente identico all'elemento intellettivo, fondamento dell'insieme delle qualità a cominciare dalla Conoscenza, il Sè, finchè coinvolto nel corso dell'esistenza, ritengono. Nello (stato di) Emancipazione, però, Esso, nell'annientamento, (è) praticamente identico al Vuoto.
अहंप्रतीतिप्रत्येयः सुखदुःखाद्युपाधिभिः तिरस्कृतात्मा मन्वाना
मीमांसकाऽपि बुद्धावेव निविष्टा ।
ahaṃpratītipratyeyaḥ sukhaduḥkhādyupādhibhiḥ tiraskṛtātmā manvānā
mīmāṃsakā 'pi buddhāv eva niviṣṭā /
Individuabile attraverso una chiara comprensione dell'Io, da 'sovrapposizioni' (upādhi), a cominciare da Piacere e Dolore, velato; il Sè, (così) ritenendo, anche i seguaci della Mīmāṃsā [la Scuola Esegetica], alla Mente (buddhi) soltanto, si fermano.
ज्ञानसन्तान एव तत्त्वं इति सौगता बुद्धिवृत्तिष्वेव पर्यवसिताः ।
jñānasantāna eva tattvaṃ iti saugatā buddhivṛttiṣv eva paryavasitāḥ /
"Soltanto un susseguirsi concatenato di Nozioni (jñānasantāna), (è) la Realtà". Così i seguaci del 'Sugata' [i Buddhisti], soltanto alle funzioni della Mente (buddhi), si limitano.
प्राण एवात्मेति केचित् श्रुत्यन्तविदः ।
prāṇa evātmeti kecit śrutyantavidaḥ /
"Soffio vitale soltanto, (è) il Sè". Così alcuni cultori delle Scritture Rivelate.
असदेव इदमासीदित्यभावब्रह्मवादिनः शून्यभुवमवगाह्य स्थिताः ।
asad eva idam āsīd ity abhāvabrahmavādinaḥ śūnyabhuvam avagāhya sthitāḥ /
"Nulla soltanto, questo (Universo) era". Così, i seguaci della dottrina brahmanica del Non-essere, immersi nel Piano del Vuoto, (sono) convinti.
माध्यमिकापि एवमेव ।
mādhyamikāpi evam eva /
Così, pure, i seguaci (della dottrina) del Cammino di Mezzo [il Buddhismo del Grande Veicolo].
परा प्रकृतिर्भगवान् वासुदेवः तद्विस्फुलिङ्गप्राया एव जीवा
इति पाञ्चरात्राः परस्याः प्रकृतेः परिणामाभ्युपगमात् अव्यक्त एवाभिनिविष्टाः ।
parā prakṛtir bhagavān vāsudevaḥ tadvisphuliṅgaprāyā eva jīvā
iti pāñcarātrāḥ parasyāḥ prakṛteḥ pariṇāmābhyupagamāt avyakta evābhiniviṣṭāḥ /
"La pura Materia (prakṛti) (è) il Beato Vāsudeva; quasi del tutto, sue scintille, (sono) le anime individuali". Così gli esponenti della (dottrina) 'Pāñcarātra' [la (Scuola) delle 'Cinque Notti'], poichè ammettono una trasformazione della pura Materia, (sono) aggrappati all'Immanifesto.
सांख्यादयस्तु विज्ञानाकलप्रायां भूमिं अवलम्बन्ते ।
sāṃkhyādayas tu vijñānākalaprāyāṃ bhūmiṃ avalambante /
I seguaci del 'Sāṃkhya' [la (Scuola) delle 'Classificazioni' (dei Princìpi Cosmici)] e dottrine simili [cioè, lo 'Yoga' secondo il Trattato attribuito a Patañjali], invece, si basano su un piano per lo più composto da 'Disorganati per Conoscenza discriminativa' (vijñānākala). [fatti di Coscienza disincarnata, eternamente dormiente].
सदेव इदमग्र आसीदिति ईश्वरतत्त्वपदमाश्रिता अपरे श्रुत्यन्तविदः ।
sad eva idam agra āsīd iti īśvaratattvapadam āśritā apare śrutyantavidaḥ /
"(Puro) Essere, soltanto, questo (Universo), in principio, era". Così, fondati (come sono) sul Piano del Princìpio (detto) 'Signore', (īśvara), altri dotti conoscitori delle Scritture rivelate, [sostengono].
शब्दब्रह्ममयं पश्यन्तीरूपं आत्मतत्त्वमिति वैयाकरणाः श्रीसदाशिवपदमध्यासिताः ।
śabdabrahmamayaṃ paśyantīrūpaṃ ātmatattvam
iti vaiyākaraṇāḥ śrīsadāśivapadamadhyāsitāḥ /
"Consistente nel Brahman in quanto 'Parola' (śabdabrahman), formato dalla (Parola detta) 'Veggente' [cioè, una forma di Parola impronunciata, fonte spirituale dell'idea pensata e della parola pronunciata], (è) la realtà essenziale del Sè". Così gli esponenti della Dottrina Grammaticale, (sono) collocati nel mezzo del Piano (detto del) Glorioso Sadāśiva.
एवमन्यदपि अनुमन्तव्यम् ।
evam anyad api anumantavyam /
Così, anche altro, se ne può inferire.
एतच्च आगमेषु
etac ca āgameṣu
E questo, negli Āgama [le Sacre Scritture Śivaite]:
बुद्धितत्त्वे स्थिता बौद्धा गुणेष्वेवार्हताः स्थिताः ।
स्थिता वेदविदः पुंसि अव्यक्ते पाञ्चरात्रिकाः॥
buddhitattve sthitā bauddhā guṇeṣv evārhatāḥ sthitāḥ /
sthitā vedavidaḥ puṃsi avyakte pāñcarātrikāḥ // ityādinā nirūpitam /
"Al Piano dell'Intelletto, (sono) fermi i Buddhisti. Ai costituenti materiali (guṇa) soltanto, i (Buddhisti che seguono il Cammino degli) Asceti Solitari (arhat), (sono) fermi. Fermi (sono), i cultori del Veda, allo Spirito interiore; (fermi) al Trascendente, i seguaci della [Scuola viṣṇuita, detta del] Pāñcarātra",
इत्यादिना निरूपितम् ।
ityādinā nirūpitam /
(e) così via, (è) illustrato.
विश्वोत्तीर्णमात्मतत्त्वमिति तान्त्रिकाः ।
viśvottīrṇam ātmatattvam iti tāntrikāḥ /
"Trascendente l'Universo, (è) la realtà essenziale del Sè". Così, i seguaci delle Scritture Tantriche.
विश्वमयमिति कुलाद्याम्नायनिविष्टाः ।
viśvamayam iti kulādyāmnāyaniviṣṭāḥ /
"Consiste nell'Universo". Così, le convinzioni espresse dalle Correnti [tantriche, dette] Kula [la 'Famiglia' (di Forze Divine)], ed altre.
विश्वोत्तीर्णं विश्वमयं च इति त्रिकादिदर्शनविदः ।
viśvottīrṇaṃ viśvamayaṃ ca iti trikādidarśanavidaḥ /
"Trascendente (e) Immanente l'Universo". Così, gli esperti dei Sistemi filosofici, a cominciare dal Trika [la Scuola tantrica, detta della 'Triade'].
एवं एकस्यैव चिदात्मनो भगवतः स्वातन्त्र्यावभासिताः
सर्वा इमा भूमिकाः स्वातन्त्र्यप्रच्छादनोन्मीलनतारतम्यभेदिताः ।
evaṃ ekasyaiva cidātmano bhagavataḥ svātantryāvabhāsitāḥ
sarvā imā bhūmikāḥ svātantryapracchādanonmīlanatāratamyabheditāḥ /
Così, dell'Unico soltanto, dell'essenziato di Coscienza, del Beato, resi manifesti per autonoma volontà, (sono) tutti questi 'Terreni', differenziati, secondo maggiori o minori Disvelamenti e Occultamenti, per autonoma volontà.
अत एक एव एतावद्व्याप्तिकात्मा ।
ata eka eva etāvad vyāptikātmā /
Di conseguenza, Uno soltanto, così tanto pervasore, (è) il Sè.
मितदृष्टयस्तु अंशांशिकासु तदिच्छयैव अभिमानं ग्राहिताः येन देहादिषु भूमिषु
पूर्वपूर्वप्रमातृव्याप्तिसारताप्रथायामपि उक्तरूपां महाव्यप्तिं परशक्तिपातं विना न लभन्ते ।
mitadṛṣṭayas tu aṃśāṃśikāsu tadicchayaiva abhimānaṃ grāhitāḥ yena dehādiṣu bhūmiṣu
pūrvapūrvapramātṛvyāptisāratāprathāyām api uktarūpāṃ mahāvyaptiṃ paraśaktipātaṃ vinā na labhante /
Coloro, infatti, la cui visione è limitata, in queste e in quelle sette, per effetto della volontà di Esso, sono condotti alla presunzione orgogliosa. Per questa ragione, nei Piani a cominciare dal Corpo, anche se (vi è) l'evidenza di un'essenza di pervasione, da parte dei Soggetti Conoscitori [nelle Sfere] via via precedenti, la Grande Pervasione, formata come si (è) detto, senza una Suprema Investitura di potenza (paraśaktipāta), non viene ottenuta.
यथोक्तं
yathoktaṃ
Come (è) detto:
वैष्णवाद्यास्तु ये केचित् विद्यारागेण रञ्जिताः ।
न विदन्ति परं देवं सर्वज्ञं ज्ञानशालिनम् ॥इति
vaiṣṇavādyās tu ye kecit vidyārāgeṇa rañjitāḥ /
na vidanti paraṃ devaṃ sarvajñaṃ jñānaśālinam // iti
"Quei seguaci della Dottrina Viṣṇuita ed altri, ad una Sapienza (limitata) appassionati,
non conoscono il Supremo Dio, l'Onnisciente, saturo di Conoscenza".
तथा
tathā
Dunque,
भ्रमयत्येव तान्माया ह्यमोक्षे मोक्षलिप्सया । इति
bhramayaty eva tān māyā hy amokṣe mokṣalipsayā / iti
"Li costringe ad errare, infatti, la Māyā, in forza del desiderio di ottenere la Liberazione, là dove non c'è Liberazione." Così.
त आत्मोपासकाः शैवं न गच्छन्ति परं पदम् । इति च ।
ta ātmopāsakāḥ śaivaṃ na gacchanti paraṃ padam / iti ca /
"I seguaci della (Dottrina del) Sè [limitato], a (quello che è) proprio di Śiva, non giungono,
a (quello che è) il Piano Supremo". Così, ancora.
अपि च सर्वेषां दर्शनानां समस्तानां नीलसुखादिज्ञानानां याः स्थितयः
अन्तर्मुखरूपा विश्रान्तयः ताः तद्भूमिकाः चिदानन्दघनस्वात्मस्वरूपाभिव्यक्त्युपायाः ।
api ca sarveṣāṃ darśanānāṃ samastānāṃ nīlasukhādijñānānāṃ yāḥ sthitayaḥ
antarmukharūpā viśrāntayaḥ tāḥ tadbhūmikāḥ cidānandaghanasvātmasvarūpābhivyaktyupāyāḥ /
Oppure [altra interpretazione]: di tutte le Dottrine, ovvero, della totalità di (nozioni quali) il colore blu, la felicità, e via dicendo, quelli che sono i Cardini, i 'riposi', la cui natura si volge all'interno, (sono) Suoi 'Terreni', (ovvero), Mezzi per la manifestazione esplicita della propria natura, che è il proprio Sè, qualificato come densamente ricolmo di Coscienza e Beatitudine.
तथा हि यदा यदा बहिर्मुखं रूपं स्वरूपे विश्राम्यति तदा तदा बाह्यवस्तूपसंहारः
अन्तःप्रशान्तपदावस्थितिः तत्तदुदेष्यत्संवित्सन्तत्यासूत्रणं इति सृष्टिस्थितिसंहारमेलनरूपा इयं तुरीया
संविद्भट्टारिका तत्तत्सृष्ट्यादिभेदानुद्वमन्ती संहरन्ती च सदा पूर्णा च कृशा च उभयरूपा च अनुभयात्मा च
अक्रममेव स्फुरन्ती स्थिता ।
tathā hi yadā yadā bahirmukhaṃ rūpaṃ svarūpe viśrāmyati tadā tadā bāhyavastūpasaṃhāraḥ antaḥpraśāntapadāvasthitiḥ tattadudeṣyatsaṃvitsantatyāsūtraṇaṃ iti sṛṣṭisthitisaṃhāramelanarūpā iyaṃ turīyā saṃvidbhaṭṭārikā tattatsṛṣṭyādibhedān udvamantī saṃharantī ca sadā pūrṇā ca kṛśā ca ubhayarūpā ca anubhayātmā ca akramam eva sphurantī sthitā /
Infatti, ogni qualvolta la forma rivolta all'esterno, nella sua Forma essenziale trova riposo, allora, (vi è) un arresto della realtà oggettiva esteriore, una stabilizzazione del Piano interiormente pacificato, un contenere in nuce questa e quella serie ininterrotta di Comprensioni [di Coscienza], in attesa di sorgere.
Così, formata da una mescolanza di Creazione, Mantenimento e Riassorbimento, questa nobile Comprensione, (che è) la Quarta, a causa del differenziarsi in questa e quella [fase], a cominciare dalla [fase di] Creazione, (è) Creatrice e Riassorbitrice, incessantemente, sia [nella sua forma] 'Piena', sia [nella sua forma] 'Sottile', sia presentando entrambe le forme, sia animata dall'assenza di entrambe, senza soluzioni di continuità, risplende, manifestandosi stabilmente.
उक्तं च श्रीप्रत्यभिज्ञाटीकायां
uktaṃ ca śrīpratyabhijñāṭīkāyāṃ
E viene detto, nel Commento Lungo (ṭīkā) alla Gloriosa "Pratyabhijñā":
तावदर्थावलेहेन उत्तिष्ठति पूर्णा च भवति ॥इति॥
tāvad arthāvalehena uttiṣṭhati pūrṇā ca bhavati / iti /
"A tal punto, [la Comprensione], con un leccare [gustando] gli Oggetti [dei Sensi],
si erge in alto e diventa Piena [cioè, Infinita]".
एषा च भट्टारिका क्रमात्क्रमं अधिकमनुशील्यमाना स्वात्मसात्करोत्येव
भक्तजनम् ॥ ८ ॥
eṣā ca bhaṭṭārikā kramāt kramaṃ adhikam anuśīlyamānā svātmasātkaroty eva
bhaktajanam // 8 //
E questa, la Nobile [Quarta Comprensione], per gradi successivi, quanto più fatta oggetto di intensa frequentazione, assimila al proprio Sè, il devoto.