Il concetto di infinito

18.12.2017

Bṛhad-āraṇyaka Upaniṣad 

['Insegnamento del Grande (libro) della Foresta], Cap. 5, 1, 1


Oltre che in Bṛhadāraṇyaka Upaniṣad, il celebre verso che segue è conosciuto, soprattutto, come benedizione formale che introduce la recitazione della Īśa Upaniṣad. Come costrutto grammaticale, il testo è molto semplice: troviamo un termine di genere neutro, 'pūrṇa', declinato in caso Nominativo, ad esprimere la funzione di soggetto, quindi, in caso Ablativo, per intendere ablazione o provenienza (apādāna) e in caso Genitivo, per intendere connessione o pertinenza (sambandha).

Compaiono, inoltre, tre forme di natura verbale, per indicare le operazioni che si svolgono nel contesto del verso stesso.

A margine del periodo, vi sono la sillaba mistica 'Oṃ', parola indeclinabile che, tuttavia, non veicola significati traducibili e, quindi, vi è la particella enfatica 'eva'.

Infine, vi sono due occorrenze dei pronomi dimostrativi, entrambi accordati, in genere e caso, con il termine 'pūrṇa'.

Con il primo pronome, 'adaḥ' ( =quello), si intende qualcosa di remoto, altro o sconosciuto, fuori dalla percezione diretta rispetto al parlante; con esso, come vedremo, si deve intendere il Brahman, o il Mondo Esterno. Con il pronome 'idam', invece, si fa riferimento ad un qualcosa di prossimo, percepibile e conosciuto, rispetto al parlante; con esso si deve intendere l'Ātman, o il Mondo Interno. Entrambi, però, si identificano con il Pleroma, con la Pienezza divina; entrambi sono pūrṇa, infiniti.


[pūrṇa (n.) = 'pieno','colmo', 'completo', 'illimitato', 'infinito'; il concetto ricorda il 'Pleroma' degli Gnostici.

participio perfetto passivo 

dalla radice verbale √pṝ = 'riempire', 'colmare', 'saturare']



ॐ पूर्णमदः पूर्णमिदं पूर्णात्पुर्णमुदच्यते

पूर्णस्य पूर्णमादाय पूर्णमेवावशिष्यते ॥

ॐ शान्तिः शान्तिः शान्तिः ॥

oṃ pūrṇam adaḥ pūrṇam idaṃ pūrṇāt pūrṇam udacyate |

pūrṇasya pūrṇam ādāya pūrṇam evāvaśiṣyate ॥


oṃ śāntiḥ śāntiḥ śāntiḥ ॥


       Oṃ. Pieno (è) Quello, Pieno (è) Questo. Dal Pieno, il Pieno si ricava.

       Del Pieno, il Pieno, avendo sottratto, il Pieno soltanto, rimane.


       Oṃ. Quiete, quiete, quiete.


खं ब्रह्म |

khaṃ brahma |

      L'Etere (è) il Brahman.

खं पुराणम् |

khaṃ purāṇam |

     L'Etere (è) l'Antico.

वायुरं खम् |

vāyuraṃ kham |

     Stimolato dal Vento, (è) l'Etere.

इति ह स्माह कौरव्यायणीपुत्रः |

iti ha smāha kauravyāyaṇīputraḥ |

     Così parlò il figlio di Kauravyāyaṇī.

वेदो ऽयं ब्राह्मणा विदुः |

vedo 'yaṃ brāhmaṇā viduḥ |

     Il Veda (è) questo, (che) i Brahmani conobbero.

वेदैनेन यद् वेदितव्यम् ||

vedainena yad veditavyam ||

     Con questo Veda, (vi è) ciò che deve essere conosciuto.


Śaṅkara, 'Bṛhadāraṇyakopaniṣad-bhāṣya' (VIII°-IX°sec. circa) 

[Commentario all'Insegnamento del Grande (libro) della Foresta], 5,1.1: 


[inizio del Commento]


पूर्णमदः पूर्णं न कुतश्चिद् व्यावृत्तं व्यापीत्येतत् |

निष्ठा च कर्तरि द्रष्टव्या |

pūrṇam adaḥ pūrṇaṃ na kutaścid vyāvṛttaṃ vyāpīty etat |

niṣṭhā ca kartari draṣṭavyā |

      'Pieno (è) Quello': 'Pieno', (significa) 'non limitato da alcunchè, esso pervade intorno'.

      E la Terminazione, (è) da considerarsi nel Caso del Soggetto ( = il Nominativo).


अद इति परोक्षाभिधायि सर्वनाम तत् परं ब्रह्मेत्यर्थः |

ada iti parokṣābhidhāyi sarvanāma, tat paraṃ brahmetyarthaḥ |

     'Quello': (è) un Pronome, indicante (qualcosa di) remoto; esso ha, come significato, il          Supremo Brahman.


तत्सम्पूर्णम् आकाशवद्व्यापि निरन्तरं निरुपाधिकं च तदेवेदं सोपाधिकं नामरूपस्थं व्यवहारापन्नं पूर्णं स्वेन रूपेण परमात्मना व्याप्येव नोपाधिपरिच्छिन्नेन विशेषात्मना |

tat sampūrṇam ākāśavad vyāpi nirantaraṃ nirupādhikaṃ ca tad evedaṃ sopādhikaṃ nāmarūpasthaṃ vyavahārāpannaṃ pūrṇaṃ svena rūpeṇa paramātmanā vyāpyeva nopādhiparicchinnena viśeṣātmanā |

      Esso (è) completamente ricolmo, come l'Etere (onni)pervadente, senza soluzioni di continuità e privo di attributi. 

  'Questo', invece, (è) dotato di attributi, soggetto a (limiti di) Nome e Forma, sottoposto ai traffici della vita ordinaria; 'Pieno', nella propria natura, soltanto in quanto Supremo Sè (onni)pervadente, non in quanto Sè individuale, limitato dagli attributi.


दिदं विशेषापन्नं कार्यात्मकं ब्रह्म पूर्णात् कारणात्मन उदच्यत उद्रिच्यत उद्गच्छतीत्येतत् |

tad idaṃ viśeṣāpannaṃ kāryātmakaṃ brahma pūrṇāt kāraṇātmana udacyata udricyata udgacchatītyetat |

Il (pronome dimostrativo) 'Questo', sottoposto all'Individuazione, (è) il Brahman essenziato (della qualità) di Effetto; 'Dal Pieno', (cioè, dal 'Pieno') essenziato (della qualità) di Causa, 'si ricava' [<udañc], (ossia) 'si incrementa' [ud√ric], (ossia) 'si estrae' [ud√gam]. Tale (è) il senso.


यद्यपि कार्यात्मनोद्रिच्यते तथापि यत्स्वरूपं पूर्णत्वं परमात्मभावं तन्न जाहाति पूर्णम् एवोद्रिच्यते |

yady api kāryātmanodricyate tathāpi yat svarūpaṃ pūrṇatvaṃ paramātmabhāvaṃ tan na jāhāti

pūrṇam evodricyate |

Anche se ('questo') si incrementa (in quanto) essenziato (della qualità) di Effetto, pur tuttavia, quella che (è) la sua natura essenziale, il 'Pleroma', la condizione di essere il Supremo Sè, esso non la abbandona; (è) il 'Pieno' soltanto, che si incrementa.


पूर्णस्य कार्यात्मनो ब्रह्मणः पूर्णं पूर्णत्वमादाय गृहीत्वा आत्मस्वरूपैकरसत्वमापद्य विद्यया अविद्याकृतं भूतमात्रोपाधिसंसर्गजमन्यत्वावभासं तिरस्कृत्य पूर्णमेवानन्तरमबाह्यं प्रज्ञानघनैकरसस्वभावं केवलं ब्रह्मावशिष्यते |

pūrṇasya kāryātmano brahmaṇaḥ pūrṇaṃ pūrṇatvam ādāya gṛhītvā ātmasvarūpaikarasatvam āpadya vidyayā avidyākṛtaṃ bhūtamātropādhisaṃsargajam anyatvāvabhāsaṃ tiraskṛtya pūrṇam evānantaram abāhyaṃ prajñānaghanaikarasasvabhāvaṃ kevalaṃ brahmāvaśiṣyate |

'Del Pieno', (cioè) del Brahman individualizzato (in quanto) Effetto, 'il Pieno', (cioè) la 'pienezza' avendo sottratto, (cioè) avendo preso, (e) avendo ottenuto una unificazione della natura essenziale del Sè per mezzo della (presa di) Conoscenza, dopo aver rimosso l'apparenza di alterità, originata dalla commistione delle Sovraimpressioni apparenti, costituite dai meri elementi, creata dalla Nescienza. 'Il Pieno soltanto', privo di un interno ed un esterno, il Brahman soltanto, la cui natura essenziale (è) l'unificazione di una massa omogenea di Sapienza, si ricava.


[...]



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