La descrizione dei ‘cakra’, nella fisiologia mistica dello yoga.

11.12.2017

(Yogatattva Upaniṣad, 83-103):


Comprese tra le Upaniṣad settarie, più recenti, le cosiddette Upaniṣad dello Yoga, tra le quali, la  Yogatattva è particolarmnte importante, segnano un tentativo dichiarato di accogliere e inserire disciplina yogica, dai tratti marcatamente śivaiti, in un  contesto devozionale e rituale viṣṇuita.

Nei versi qui esposti, vi è una trattazione piuttosto sintetica dei 'cakra', 'Circoli' di energia divina, visualizzati nell'asse del proprio corpo, al momento della meditazione.



यस्य चित्तं सपवनं सुषुम्नां प्रविशेदिह ।

भूमिरापोऽनलो वायुराकाशश्चेति पञ्चकः ॥ ८३॥

yasya cittaṃ sapavanaṃ* suṣumnāṃ praviśed iha ।

bhūmir āpo'nalo vāyur ākāśaś ceti pañcakaḥ ॥ 83॥


...Di colui del quale, il pensiero, insieme col soffio, la (vena) Graziosa penetrerà. 

Qui (vi è)

Terra, Acqua, Fuoco, Vento ed Etere, così (sono) cinque.


*[sapavanaṃ, emendazione, in luogo di svapavanaṃ]


येषु पञ्चसु देवानां धारणा पञ्चधोद्यते ।

पादादिजानुपर्यन्तं पृथिवीस्थानमुच्यते ॥ ८४॥

yeṣu pañcasu devānāṃ dhāraṇā pañcadhodyate ।

pādādijānuparyantaṃ pṛthivīsthānam ucyate ॥ 84॥


Nei confronti di quelle che (sono) cinque rappresentazioni divine, una Concentrazione quintuplice emerge:

(La zona) a cominciare dai piedi, fino alle ginocchia, viene detta 'Piano della Terra'.


पृथिवी चतुरस्रं च पीतवर्णं लवर्णकम् ।

पार्थिवे वायुमारोप्य लकारेण समन्वितम् ॥ ८५॥

pṛthivī caturasraṃ ca pītavarṇaṃ lavarṇakam ।

pārthive vāyum āropya lakāreṇa samanvitam ॥ 85॥


La Terra (è) quadrangolare e (di colore) giallo, caratterizzata dal suono 'La'.

(Lo yogin), avendo fatto penetrare il vento nella regione correlata alla Terra, insieme con la lettera 'La',


यायंश्चतुर्भुजाकारं चतुर्वक्त्रं हिरण्मयम् ।

धारयेत्पञ्चघटिकाः पृथिवीजयमाप्नुयात् ॥ ८६॥

dhyāyaṃś caturbhujākāraṃ caturvaktraṃ hiraṇmayam ।

dhārayet pañcaghaṭikāḥ pṛthivījayam āpnuyāt ॥ 86॥


meditando il (Dio Brahmā) formato da quattro braccia, avente quattro volti, fatto di oro,

dovrà mantenere (la meditazione) per cinque ghaṭikā (5x24=120 minuti).

La vittoria sull'(elemento) Terra, potrà ottenere.


पृथिवीयोगतो मृत्युर्न भवेदस्य योगिनः ।

आजानोः पायुपर्यन्तमपां स्थानं प्रकीर्तितम् ॥ ८७॥

pṛthivīyogato mṛtyur na bhaved asya yoginaḥ ।

ājānoḥ pāyuparyantam apāṃ sthānaṃ prakīrtitam ॥ 87॥


La morte associata alla Terra, non potrà esistere, per questo yogin.


(La zona) a partire dalle due ginocchia, fino all'orifizio, (è) considerata il 'Piano delle Acque'.


आपोऽर्धचन्द्रं शुक्लं च वंबीजं परिकीर्तितम् ।

वारुणे वायुमारोप्य वकारेण समन्वितम् ॥ ८८॥

āpo'rdhacandraṃ śuklaṃ ca vaṃbījaṃ parikīrtitam ।

vāruṇe vāyum āropya vakāreṇa samanvitam ॥ 88॥


L'Acqua, (come) una mezzaluna, (di colore) bianco e (avente) il seme 'Vaṃ', (è) descritta.

Nell'(elemento che è proprio del Dio) Varuṇa, (lo yogin), il vento, avendo fatto penetrare, insieme con la lettera 'Va',


स्मरन्नारायणं देवं चतुर्बाहुं किरीटिनम् ।

शुद्धस्फटिकसङ्काशं पीतवाससमच्युतम् ॥ ८९॥

smaran nārāyaṇaṃ devaṃ caturbāhuṃ kirīṭinam ।

śuddhasphaṭikasaṅkāśaṃ pītavāsasam acyutam ॥ 89॥


rammemorando Nārāyana, il Dio (Viṣṇu), con quattro braccia, con un diadema

avente l'aspetto di puro cristallo, indossante una veste gialla, l'Incrollabile,


धारयेत्पञ्चघटिकाः सर्वपापैः प्रमुच्यते ।

ततो जलाद्भयं नास्ति जले मृत्युर्न विद्यते ॥ ९०॥

dhārayet pañcaghaṭikāḥ sarvapāpaiḥ pramucyate ।

tato jalād bhayaṃ nāsti jale mṛtyur na vidyate ॥ 90॥


(Lo yogin) dovrà mantenere (la meditazione) per cinque ghaṭikā (5x24=120 minuti); da tutti i peccati, sarà liberato.

A quel punto, dell'acqua, paura non vi è. Nell'acqua, morte non si conosce (per lui).


आपायोर्हृदयान्तं च वह्निस्थानं प्रकीर्तितम् ।

वह्निस्त्रिकोणं रक्तं च रेफाक्षरसमुद्भवम् ॥ ९१॥

āpāyor hṛdayāntaṃ ca vahnisthānaṃ prakīrtitam ।

vahnis trikoṇaṃ raktaṃ ca rephākṣarasamudbhavam ॥ 91॥


E (la zona) a partire dall'orifizio, fino al cuore, il 'Piano del Fuoco', (è) considerata.

Il Fuoco (è) un triangolo ed (è) (di colore) rosso, dalla sillaba 'Ra', originato.


वह्नौ चानिलमारोप्य रेफाक्षरसमुज्ज्वलम् ।

त्रियक्षं वरदं रुद्रं तरुणादित्यसंनिभम् ॥ ९२॥

vahnau cānilam āropya rephākṣarasamujjvalam ।

triyakṣaṃ varadaṃ rudraṃ taruṇādityasaṃnibham ॥ 92॥


E, (lo yogin), nel Fuoco, avendo fatto penetrare il soffio, fiammeggiante per la sillaba 'Ra',

rammentando il Trioculo, dispensatore di grazie, Rudra, simile al giovane sole (mattutino),


भस्मोद्धूलितसर्वाङ्गं सुप्रसन्नमनुस्मरन् ।

धारयेत्पञ्चघटिका वह्निनासौ न दाह्यते ॥ ९३॥

bhasmoddhūlitasarvāṅgaṃ suprasannam anusmaran ।

dhārayet pañcaghaṭikā vahnināsau na dāhyate ॥ 93॥


dalle membra completamente cosparse di cenere, ben propiziato,

dovrà mantenere (la meditazione) per cinque ghaṭikā (5x24=120 minuti). Dal fuoco, costui non viene fatto bruciare.


न दह्यते शरीरं च प्रविष्टस्याग्निमण्डले ।

आहृदयाद्भ्रुवोर्मध्यं वायुस्थानं प्रकीर्तितम् ॥ ९४॥

na dahyate śarīraṃ ca praviṣṭasyāgnimaṇḍale ।

āhṛdayād bhruvor madhyaṃ vāyusthānaṃ prakīrtitam ॥ 94॥


E, non viene bruciato il corpo di colui che è entrato nella regione del Fuoco.

(La zona) a partire dal cuore, (fino al) mezzo delle sopracciglia, il 'Piano del Vento', (è) considerato.


वायुः षट्कोणकं कृष्णं यकाराक्षरभासुरम् ।

मारुतं मरुतां स्थाने यकाराक्षरभासुरम् ॥ ९५॥

vāyuḥ ṣaṭkoṇakaṃ kṛṣṇaṃ yakārākṣarabhāsuram ।

mārutaṃ marutāṃ sthāne yakārākṣarabhāsuram ॥ 95॥


Il Vento (è) esagonale, (di colore) nero, distinto dalla sillaba della lettera 'Ya'.

(Lo yogin dovrà mantenere) il Respiro nel Luogo dei Respiri ( = i polmoni), distinto dalla sillaba della lettera 'Ya'.


धारयेत्तत्र सर्वज्ञमीश्वरं विश्वतोमुखम् ।

धारयेत्पञ्चघटिका वायुवद्व्योमगो भवेत् ॥ ९६॥

dhārayet tatra sarvajñam īśvaraṃ viśvatomukham ।

dhārayet pañcaghaṭikā vāyuvad vyomago bhavet ॥ 96॥


Dovrà mantenere, colà, (la meditazione sull')Onnisciente, il Signore, il cui volto (guarda) in ogni dove.

Dovrà mantenere (la meditazione) per cinque ghaṭikā (5x24=120 minuti). Come (fosse) vento, (costui), un Volatore potrà diventare.


मरणं न तु वायोश्च भयं भवति योगिनः ।

आभ्रूमध्यात्तु मूर्धान्तमाकाशस्थानमुच्यते ॥ ९७॥

maraṇaṃ na tu vāyoś ca bhayaṃ bhavati yoginaḥ ।

ābhrūmadhyāt tu mūrdhāntam ākāśasthānam ucyate ॥ 97॥


Morte non (vi è), dal Vento, nè (vi è) terrore, per lo yogin.

(La zona) a partire dal mezzo delle sopracciglia, poi, alla sommità della testa, il 'Piano dell'Etere', viene detto.


व्योम वृत्तं च धूम्रं च हकाराक्षरभासुरम् ।

आकाशे वायुमारोप्य हकारोपरि शङ्करम् ॥ ९८॥

vyoma vṛttaṃ ca dhūmraṃ ca hakārākṣarabhāsuram ।

ākāśe vāyum āropya hakāropari śaṅkaram ॥ 98॥


Lo Spazio (è) circolare, e (di colore) grigio fumo, distinto dalla sillaba della lettera 'Ha'.

Nell'Etere, avendo fatto penetrare il vento, (lo yogin dovrà meditare), sopra la lettera 'Ha', il (Dio) Śaṅkara ( = Auspicioso),


बिन्दुरूपं महादेवं व्योमाकारं सदाशिवम् ।

शुद्धस्फटिकसङ्काशं धृतबालेन्दुमौलिनम् ॥ ९९॥

bindurūpaṃ mahādevaṃ vyomākāraṃ sadāśivam ।

śuddhasphaṭikasaṅkāśaṃ dhṛtabālendumaulinam ॥ 99॥


in forma di Goccia, il Grande Dio, fatto di Spazio, l'Eterno Śiva,

avente l'aspetto di puro cristallo, indossante una giovane Luna (crescente) come diadema,


पञ्चवक्त्रयुतं सौम्यं दशबाहुं त्रिलोचनम् ।

सर्वायुधैर्धृताकारं सर्वभूषणभूषितम् ॥ १००॥

pañcavaktrayutaṃ saumyaṃ daśabāhuṃ trilocanam ।

sarvāyudhair dhṛtākāraṃ sarvabhūṣaṇabhūṣitam ॥ 100॥


dotato di cinque volti, in aspetto pacifico, con dieci braccia, con tre occhi,

indossante tutte le armi, ornato di tutti gli ornamenti,


उमार्धदेहं वरदं सर्वकारणकारणम् ।

आकाशधारणात्तस्य खेचरत्वं भवेद्ध्रुवम् ॥ १०१॥

umārdhadehaṃ varadaṃ sarvakāraṇakāraṇam ।

ākāśadhāraṇāt tasya khecaratvaṃ bhaved dhruvam ॥ 101॥


incorporato per metà, con (il corpo della Dea) Umā, il dispensatore di Grazia, il Princìpio causale di tutte le Cause.

Dal mantenimento (meditativo) dell'Etere, per quello (yogin), il potere di volare si potrà inverare, certamente.


यत्रकुत्र स्थितो वापि सुखमत्यन्तमश्नुते ।

एवं च धारणाः पञ्च कुर्याद्योगी विचक्षणः ॥ १०२॥

yatra kutra sthito vāpi sukham atyantam aśnute ।

evaṃ ca dhāraṇāḥ pañca kuryād yogī vicakṣaṇaḥ ॥ 102॥


Là, o dovechessia (egli) si trovi, una felicità senza fine ottiene.

E così, le Cinque Meditazioni compia, lo yogin sagace.


ततो दृढशरीरः स्यान्मृत्युस्तस्य न विद्यते ।

ब्रह्मणः प्रलयेनापि न सीदति महामतिः ॥ १०३॥

tato dṛḍhaśarīraḥ syān mṛtyus tasya na vidyate ।

brahmaṇaḥ pralayenāpi na sīdati mahāmatiḥ ॥ 103॥


Allora, un corpo incorruttibile, vi potrà essere. La morte di costui, non si conosce.

Persino con una dissoluzione (cosmica) di Brahmā, non perisce (lo yogin) il cui Potere Mentale (è) possente.


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